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Apuleio
Metamorfosi (l'asino d'oro), II, 24
 
originale
 
[24] Sic placito consurrexit et ad alium me cubiculum inducit. Ibi corpus splendentibus linteis coopertum introductis quibusdam septem testibus manu revelat et diutine insuper fleto obtestata fidem praesentium singula demonstrat anxie, verba concepta de industria quodam tabulis praenotante. "Ecce" inquit "nasus integer, incolumes oculi, salvae aures, inlibatae labiae, mentum solidum. Vos in hanc rem, boni Quirites, testimonium perhibetote", et cum dicto consignatis illis tabulis facessit. At ego: "Iube," inquam "domina, cuncta quae sunt usui necessaria nobis exhiberi." "At quae" inquit "ista sunt?" "Lucerna" aio "praegrandis et oleum ad lucem luci sufficiens et calida cum oenophoris et calice cenarumque reliquis discus ornatus." Tunc illa capite quassanti: "Abi," inquit "fatue, qui in domo funesta cenas et partes requiris, in qua totiugis iam diebus ne fumus quidem visus est ullus. An istic comissatum te venisse credis? Quin sumis potius loco congruentes luctus et lacrimas?" Haec simul dicens respexit ancillulam et: "Myrrhine," inquit "lucernam et oleum trade confestim et incluso custode cubiculo protinus facesse."
 
traduzione
 
Con quest'accordo ella si alz? e mi condusse in un'altra stanza dove c'era il morto coperto di candidi lini e, fatti entrare sette testimoni, sollev? il lenzuolo e, fra molte lacrime, invocando la testimonianza dei presenti, cominci? a elencare, con accento dolente, ogni parte di quel corpo mentre un tizio trascriveva scrupolosamente ogni sua parola: Ecco, vedete, il naso ? perfetto, gli occhi intatti, cos? le orecchie e le labbra, il mento intero, voi, onesti cittadini ne siete testimoni,? e cos? dicendo sigill? le tavolette e fece per andarsene. Ma io: ?Signora, fammi almeno portare l'indispensabile.? ?E cio?? Cosa vuoi?? ?Una lucerna? le feci, ?bella grande, con olio a sufficienza fino a domani mattina, dell'acqua calda, un fiaschetto di vino e un vassoio con il resto della cena.? ?Ma va in malora, sfacciato,? mi fece scrollando il capo, ?in una casa colpita dal dolore tu vieni a chiedere cena e avanzi; proprio qui dove da molti giorni non s'? visto nemmeno un filo di fumo. Credi forse di esser venuto a far bisboccia? Non pensi che dovresti anche tu rattristarti o, per lo meno, assumere un contegno adeguato?? Cos? mi disse poi rivolgendosi a una servetta: ?Mirrina, portagli olio e lume e chiudilo dentro, ma veh, tu per? vieni via subito.?
 

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